Vignanello Turismo

Arroccato, con tanti vicoli stretti e scale che salgono e scendono nel piccolo borgo di pietra, ai piedi dei monti Cimini, famoso per le castagne, nocciole ma soprattutto per il vino la cui festa richiama molto turismo.

Vignanello è un comune di circa 4.600 abitanti (vignanellesi), ad una altitudine di 369 mt sul livello del mare e dista 19 km da Viterbo.

L’attuale centro storico di Vignanello è percorso da viuzze che si snodano tra gli antichi edifici e su su caratteristiche scale che scendono lungo i ripidi pendii.

Vignanello, oltre i monumenti, è famosa per la grande produzione di vino da cui la festa che si celebra ogni anno ad agosto.


La cresta di tufo su cui sorge il paese si estende da Vignanello fino alla conca della valle che si apre ai sui piedi.
Lungo questo dorso tufaceo sorsero i primi insediamenti falisci tra il IX e l’VIII sec. a.C., testimoniati dagli innumerevoli ritrovamenti di tombe e di ricchi corredi funerari.
L’antica Vignanello fu un centro di grande importanza, protetto da alte mura di fortificazione e torri di guardia, i cui rapporti commerciali furono molto intensi con altre importanti realtà tra cui Cerveteri.

Nelle campagne circostanti il paese sono state rinvenute altre testimonianze importanti. 
Molti dei corredi funerari, vasellami di bucchero kyathos e tanti altri oggetto di raro valore sono conservati al Museo di Villa Giulia a Roma ed al Museo Archeologico di Civita Castellana.

Anche se furono i Falisci a porre la prima pietra, tutto ciò che oggi si vede a Vignanello fu realizzato prevalentemente tra il medioevo ed il rinascimento.

Il medioevo

Probabilmente i primi veri insediamenti si costituirono intorno al VII sec., quando alcuni abitanti delle campagne circostanti decisero di riunirsi per proteggersi dalla ferocia dei Barbari costruendo un primo castello.

Nel 1170 il paese venne conquistato da Federico I di Hohenstaufen, detto Barbarossa, con il quale fu spesso in contrasto a causa dell’indole indipendente dei vignanellesi, tanto che nel 1228 la città venne assalita dai viterbesi e molte case andarono in rovina tra cui la grande torre di Damiata.

Con la nomina di papa Niccolò III Orsini, il castello ed il paese passarono agli Orsini e lo governarono finché il pontefice ebbe vita.
Anche i di Di Vico s’impadronirono di Vignanello, potenti e prepotenti feudatari in cerca di nuovi possedimenti, ora acquistati ora presi con la forza.

I Di Vico vennero cacciati nel 1383 da un esercito di Urbano IV inviato a ristabilire il potere della Chiesa su questo versante della montagnola. Eccetto alcuni periodi in cui passò ai Nardini, i Doria, gli Orsini e i Borgia, Vignanello rimase alla Chiesa.

Il periodo dei Farnese

Quando venne nominato papa, Clemente VII Medici volle affidare il feudo a Beatrice Farnese e quando ella morì il paese rimase ai Farnese poiché suo zio, card. Alessandro Farnese, era già salito al soglio pontificio con il nome di Paolo III.

Tale investitura gli permise di affidare la contea di Vignanello ad Ortensia Farnese, già sposa del Conte Sforza Marescotti, da cui discendono gli attuali proprietari del castello, i Ruspoli.
In questo periodo, forse sotto la guida del Vignola, venne ricostruito il meraviglioso castello con il rifacimento dell’atrio e la sua conseguente copertura dal tetto.

Ancora oggi il grande castello Ruspoli è ben mantenuto e rappresenta un monumento molto importante. Conserva le sue mura merlate, ponti levatoi e profondi fossati, mentre l’interno conserva pregevoli affreschi e ritratti dei signori del castello.
Dal castello si accede ai giardini del grande parco realizzato su volere di Ottavia Orsini, figlia del Famoso Vicino di Bomarzo, quando divenne sposa di Marcantonio, nipote dei Marescotti.

Una pronipote di Beatrice Farnese divenne santa quando, dopo una vita dedita al lusso, decise di punirsi per i sui peccati dedicandosi alla cura dei malati e dei poveri finché ebbe vita.

Cosa vedere a Vignanello

Palazzo Ruspoli, imponente e meraviglioso castello del IX sec. e successivamente rimaneggiato fino alle attuali forme. Vai alla pagina dedicata al Castello Ruspoli >>
Rappresenta, insieme al giardino, uno dei più importanti monumenti dell’alto Lazio.
Per le visite: accordi con il Principe Ruspoli, Tel. 0761-754013, 06-6878884

Collegiata di S. Maria, la grande chiesa fu eretta nel 1723 e sorge proprio di fronte al castello. Recentemente restaurata presenta la sua maestosità con la splendida facciata. All’interno conserva opere importanti di varie epoche, tra cui un pregevole organo barocco e, sull’altare, una grandiosa gloria per dimensioni e per il genere.
Fontana monumentale, nei pressi del castello fu fatta costruire nel 1673 da Francesco Marescotto, una monumentale fontana per portare l’acqua ai cittadini di Vignanello. L’iscrizione in fronte alla fontana SFORTIA LEGAVIT, ET FRANCISCUS SOLVIT, ET AUXIT SUME MARISCOTTAE DONA PERENNE DOMUS MDCLXXIII, dove compare anche il nome di suo figlio Sforza che fece eseguire materialmente la volontà del padre.
Porta del Molesino, XVII sec., una monumentale porta progettata dall’architetto Mattia De Rossi, che presenta alcune similitudini stilistiche con la porta di Ronciglione.

Chiesa di San Sebastiano, XVII sec., conserva una pregevole tela raffigurante l’Incoronazione della Vergine fra S. Francesco e S. Sebastiano, attribuita al Pomarancio.

Eventi e Sagre

6-8 AGOSTO FESTA DI S.BIAGIO: il Sabato sera, dopo la processione, spettacolare bengalata dal castello Ruspoli. Il Lunedì fuochi artificiali.
10-15 AGOSTO FESTA DEL VINO: degustazioni gastronomiche, mostre, spettacoli e carri allegorici che verranno ripetuti anche di notte.

NUMERI UTILI Tel. 0761
CARABINIERI, 0761 755463
COMUNE, 0761 754196
PRONTO SOCCORSO, Civita Castellana 0761 516113, Viterbo 0761 3391

Visite Guidate a Vignanello

Guide Viterbo, guide turistiche ufficiali per Viterbo e la Tuscia
Tel 0761 647044, 327 3984629
www.guideviterbo.com

Cosa vedere nei dintorni

Vallerano, il Santuario della Madonna del Ruscello, XVI sec.
Villa Farnese a Caprarola
Soriano nel Cimino, il castello Orsini, XIII sec., Fonte Papacqua XVI sec.
Orte
Carbognano
Falerii Novi e la Chiesa di Santa Maria in Falleri, resti dell’antica città del III sec. a.C., la chiesa medievale cistercense
La Via Amerina, l’antica strada romana in parte con il basolato originale e le necropoli rupestri
La Piramide Etrusca di Bomarzo




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Bibliografia
Vecchi M., Viterbo Orvieto e la Tuscia

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