Necropoli dei Monterozzi

Una delle necropoli etrusche più importanti ed affascinanti di tutta l’Etruria, la Necropoli di Monterozzi è patrimonio UNESCO.

La Necropoli etrusca di Monterozzi si estende su una vastissima area dove sorgeva anche la Civita, l’antica città, ad est dell’attuale. Una zona di rara bellezza con grandi vallate e colline rotonde che caratterizzano il paesaggio.

Siamo a Tarquinia, a circa 45 km a sud ovest di Viterbo, capoluogo di provincia. Da qualsiasi parte arriviate, dall’Aurelia, dall’Aurelia bis o da Tuscania, i paesaggi sono davvero sorprendenti incorniciati all’orizzonte dal mare blu.

Le tombe della necropoli dei Monterozzi

La particolarità delle tombe di Tarquinia, riconosciute dall’UNESCO patrimonio dell’umanità, è nelle preziose decorazioni pittoriche che narrano momenti di vita quotidiana.

Entrare in una tomba etrusca è come aprire un sipario sulla quotidianità degli Etruschi. Si trovano tombe che conservano dipinti con scene di ballo o dei famosi banchetti. Oppure scene di uomini impegnati nella caccia, nella pesca.

Alcune tombe conservano scene intime, comprese le scene esplicitamente erotiche.
Le scene illustrate nelle tombe di Tarquinia sostituiscono la totale assenza di scritture etrusche e ci permettono di ricostruire la civiltà etrusca e la sua evoluzione.

Per la tipologia architettonica delle tombe etrusche, i famosi dipinti, e per i ricchi corredi rinvenuti all’interno, Monterozzi è una delle necropoli più significative dell’area etrusca.

Tomba del cacciatore, VI – V sec. a.C., l’interno della tomba riproduce una tenda da caccia bordata da un motivo con animali. E’ chiusa da tendaggi ed eleganti trasparenze attraverso le quali si intravede la vegetazione dell’ambiente esterno.

Tomba dei giocolieri, VI sec. a.C., prende il nome dalle scene dei giochi e delle danze che venivano praticate in onore del defunto.
Sulle pareti si trovano altre scene con suonatori ed un’altra scena in cui viene rappresentata una figura maschile in atto di defecare.
Nella descrizione soprastante viene definita “Aranth”, schiavo di “Heracanas”.

Tomba della Pulcella, V sec. a.C., sulla parete di fondo della tomba si trova un vano per ospitare l’urna cineraria. I dipinti riproducono elementi architettonici e colonne sormontate da un timpano con Gorgone. Ai lati sono affrescate scene con mementi di convivialità.

Tomba Cardarelli, VI sec. a.C., questa tomba è dedicata al famoso poeta tarquiniese Vincenzo Cardarelli. Sulle pareti.
Sulle pareti sono riprodotte numerose figure umane tra suonatori, atleti virili, un uomo nell’atto di giocare al “Kòttabos”.
Il Kòttabos è il gioco di lanciare il vino dalla coppa tenuta con l’indice nell’intento di colpire un piattello in bilico su un’asta.

Tomba della fustigazione, VI sec. a.C. La tomba prende il nome da una scena erotica tra due uomini ed una donna che viene fustigata durante l’atto sessuale.
Ai lati d’ingresso c’è una coppia di pugili e all’interno scene di danza, di musica e tre porte finte di colore rosso, una su ogni parete.

Tomba del Fiore di Loto, VI sec. a.C., prende il nome dal fiore di loto dipinto nella parte di fondo. Il soffitto della tomba è a doppio spiovente ed è decorato con eleganti fiorellini. Sul timpano del frontone è dipinta la famosa immagine del leone e della pantera.

Dove si trova la Necropoli etrusca di Monterozzi

Uscendo dalla città di Tarquinia sulla SS Aurelia 1 bis, in direzione Monte Romano, si raggiunge la collina con la necropoli di Monterozzi. Migliaia di tombe etrusche di varia tipologia e dimensione, alcune con affreschi e decorazioni di rara bellezza.

Visite guidate alle necropoli etrusche

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Bibliografia

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