La Piramide Etrusca di Bomarzo

Un altare? luogo sacrificale o cerimoniale? Il Mistero della piramide di Bomarzo, una delle attrazioni più enigmatiche, interessanti ed intriganti della Tuscia,

La piramide di Bomarzo è senza dubbio un luogo magico. La Tuscia, è un luogo magico, una terra fin troppo ricca di emergenze archeologiche che testimoniano la presenza umana dalla preistoria ad oggi.

Alcune civiltà, alla base della nostra, parliamo dei Falisci e degli Etruschi, dal IX sec al II sec. a.C., sono ancora avvolte nel mistero.

Un altare etrusco o Falisco? Perché in mezzo al bosco?

Domande alle quali gli storici ed i ricercatori hanno dato molte risposte, ma il mistero rimane, e la Piramide di Bomarzo ne è l’esempio inequivocabile.

La Piramide di Bomarzo appare lì, all’improvviso, in mezzo ad uno dei tanti boschi della Tuscia, e questo è già un mistero, anche se la zona è disseminata di resti archeologici.
Sembra quasi normale vedere quel banco di roccia vulcanica, uno come tanti, scolpito e lavorato, come la lunga scala di 35 gradini che salgono alla sommità. 

Per noi può sembrare normale, è una testimonianza storica come tante, perché nella Tuscia ne troviamo ovunque di pietre scolpite, ipogei, insediamenti rupestri, ma normale non è perché quelle rocce lavorate, dove è raccolta la nostra storia e cultura, le nostre radici, non sono così comuni altrove. 

Lo stesso ambiente, in cui si trovano la piramide, il cimitero paleocristiano e gli insediamenti rupestri, doveva essere pressapoco come oggi, in mezzo al bosco, tra il profumo della terra e del muschio ed il profondo silenzio di questa valle magica.

La piramide ha una notevole dimensione, alta circa 10 metri, e per raggiungere la sommità bisogna scalare 35 gradini scavati nella roccia.

La Piramide etrusca, un altare o un luogo sacrificale

L’ipotesi più accreditata, è veramente quella a cui viene da pensare a prima vista, cioè un altare cerimoniale, magari per riti propiziatori, forse anche sacrificali?
E’ difficile stabilire la sua vera funzione della piramide di Bomarzo, perché è una realizzazione unica. 

Di certo sappiamo che le pratiche religiose erano fin troppo importanti per gli Etruschi, ed i sacerdoti etruschi esercitavano un grande potere, a loro spettava l’arte divinatoria, ovvero tutti quei riti per conoscere la volontà degli dei attraverso il volo degli uccelli, i fenomeni celesti ma in particolare con la pratica aurispicina cioè la lettura attraverso le viscere degli animali che venivano sacrificati. 

L’aurispicina, conoscere il volere degli dei leggendo le interiora degli animali

Testimonianza di questa pratica è il famoso fegato in bronzo di una pecora conservato al Museo Civico di Piacenza, su cui sono riportati i nomi di varie divinità per ogni porzione. 

Quindi la piramide di Bomarzo poteva essere un vero luogo sacrificale?
Se così fosse, il sacerdote dalla sommità poteva sacrificare un animale, aprire il suo ventre ed asportare le viscere per studiarle. Il sangue veniva raccolto nelle canalette di scolo che sono ben evidenti sulla sommità della piramide.

Incontro con Salvatore Fosci, il custode della Piramide Etrusca

Comunque sia, ovunque portino le supposizioni e le conoscenze, chiunque può godersi la magia di questo straordinario luogo, di una bellezza che toglie il fiato.
Qui l’aspetto storico archeologico si fonde con una natura commovente che cattura l’anima e lascia un bel ricordo.

L’arùspice che osservava le viscere dell’animale sacrificato, si posizionava tenendo conto dei punti cardinali, molto importanti per comunicare con le giuste divinità.
Ponendo le spalle a nord, aveva alla sua sinistra il versante orientale, di buon auspicio perché qui erano collocate le divinità superiori, mentre ad occidente, sulla sua destra, si trovavano le divinità infernali e quindi di cattivo auspicio.

Come fotografare la Piramide Etrusca ed i luoghi selvaggi e misteriosi che la avvolgono


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Bibliografia
Vecchi M., Nuova Guida della Tuscia

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