Valentano

Valentano è incluso negli itinerari turistici d’arte, di natura, di cose buone perché offre tante cose da vedere e da assaggiare ed è lontano dal turismo caotico. Si trova in posizione dominante sul crinale del vulcano Volsinio da cui gode panorami spettacolari.

La presenza dell’uomo nella Preistoria in Tuscia risale a più di 200.000 anni fa.
Nonostante l’intensa attività vulcanica che ha coperto gli antichi paesaggi con una spessa coltre di depositi, alcune località hanno restituito strumenti in selce, prodotti dall’Homo erectus e presapiens, che risalgono già al Paleolitico inferiore, ma tutta la zona fu abitata ininterrottamente fino ai nostri giorni.

Fu devastata dalle invasioni gotiche e, quando i Longobardi devastarono tutta la valle del lago di Bolsena, qui nel 630 trovò ospitalità il vescovo della vicina cittadina rivierasca di Bisenzio scampato alla morte dopo la distruzione compiuta dai Longobardi.
L’esistenza di Valentano è comunque documentata con certezza per la prima volta in un contratto dell’ 813 conservato nell’Abbazia di Farfa.

Il nome di Valentano e il suo stemma derivano probabilmente da un albero di ontano che, nella tradizione di un antico uso longobardo, era il centro della comunità sotto le cui fronde si riuniva il consiglio.
Attorno al Mille, durante l’epoca dell’incastellamento, che vide nascere rapidamente borghi e castelli in tutta la Penisola, gli abitanti occuparono la vicina sommità di una propaggine del Monte Starnina, protesa sulla piana, e la circondarono con un muro difensivo trasformandola in un castrum fortificato.

Durante il Medioevo la città fu contesa da Comuni più potenti e Signori intenzionati ad espandere i propri territori, passando da un dominio all’altro, fino al 1534, quando il Card. Albornoz, legato del Papa, la concesse a Puccio, Pietro e Ranuccio Farnese che lo avevano affiancato nell’impresa di riconquistare il patrimonio di San Pietro. Iniziava così la splendida avventura farnesiana che sarebbe finita solo con la distruzione di Castro del 1649.

Nel 1519 Pier Luigi ricevette il borgo dal padre Alessandro Farnese, futuro papa Paolo III, e realizzò opere che mutarono profondamente l’aspetto della cittadina.
La Rocca venne trasformata da fortezza a Palazzo con il contributo di Antonio da Sangallo il giovane. La grande ascesa della casa Farnese, che con il Ducato di Castro aveva notevolmente esteso il proprio dominio, fu seguita da un crollo altrettanto grande a causa degli ingenti debiti contratti.

Iniziarono i contrasti con la Chiesa e la Camera Apostolica il cui culmine fu l’assassinio del Mons. Giarda, nuovo vescovo di Castro, ucciso in un agguato.
Venne ritenuto responsabile Ranuccio Farnese, allora Duca di castro, ed il pontefice Innocenzo X inviò un forte esercito su Castro ordinando la sua completa distruzione e il 2 settembre del 1649 la città dovette arrendersi ed iniziarono i terribili lavori di demolizione della città, durante i quali nulla venne risparmiato, nemmeno le chiese.
Dopo la distruzione di Castro Innocenzo X dispose che la sede della Diocesi fosse trasferita ad Acquapendente e quella Amministrativa a Valentano.

Gli avvenimenti dei secoli seguenti sfumano in quelli della storia nazionale: il passaggio delle truppe napoleoniche, i moti risorgimentali, le battaglie nelle campagne vicine tra garibaldini e gli zuavi pontifici ospitati nella Rocca trasformata in caserma.
Come tutta la Tuscia e la Maremma tra ‘700 e ‘900 anche Valentano fu teatro del brigantaggio, un fenomeno legato alla miseria di gran parte della popolazione che viveva sotto l’oppressione dei proprietari terrieri. Fumetta, uno dei più noti briganti della zona, incontrò la morte nel 1842 proprio nella macchia di Monte Starnina, l’alto colle che domina il paese.

Il Centro storico

La scelta del sito su cui oggi sorge il paese avvenne nell’alto medioevo, durante le invasioni barbariche. Le scorrerie gotiche del 572 costrinsero gli abitanti ad occupare un luogo elevato e difendibile.
Venne scelta la sella che unisce Valentano al Monte Starnina, dove sorse il primo nucleo abitato.
Quando i Farnese presero possesso di Valentano il borgo era ancora diviso nei due nuclei: quello della Rocca e quello di Porta S.Martino.

Per un secolo e mezzo i Farnese limitarono gli interventi di ristrutturazione alla Rocca, ma l’irregolarità causata dalla ripa che divideva in due il paese fu interamente colmata con opere di riempimento, creando anche gallerie sotterranee, a volte per la raccolta delle acque.
Con questi interventi si creò il tridente composto dalle strade di Santa Maria, di Mezzo e della Ripa con i vicoli che le collegano, ma, inevitabilmente fu quasi cancellato l’impianto medievale del borgo. Dal XVII sec. in poi all’interno del borgo non si sono verificate particolari trasformazioni, poiché la disposizione urbanistica del ‘500 e del ‘600 era ben delineata e funzionale.
I cambiamenti maggiori sono legati alla crescita del borgo fuori dalle mura e ai restauri che le mura stesse hanno richiesto. Dopo il crollo dell’antico accesso fortificato edificato nel 1417 e nel 1779 per intervento di papa Pio VI Braschi venne realizzata su disegno del Vignola la nuova Porta Romana.
Quasi due secoli dopo, nel 1953, le mura accanto alla Porta subirono un vasto crollo cosicché oggi, dopo la ricostruzione, il tratto sottostante la Rocca ricorda solo vagamente la fortificazione originaria.

Cosa vedere nei dintorni di Valentano

Lago di Mezzano
Il lago di Mezzano è a pochi chilometri nel territorio del Comune di Valentano; quello che per alcuni studiosi è l’antico Lacus Statoniensis, descritto da Plinio e Seneca, dove sono stati rinvenuti resti di antichi abitati palafittici.
Vai alla pagina del lago di Mezzano >>

Veduta del lago di Mezzano

Come raggiungere il lago
da Valentano percorsi 4 km circa, in mezzo alla grande vallata, appare come un acquerello ai piedi di una rigogliosa collina. Le limpide acque riflettono vari toni di colore, dal blu profondo al verde cobalto.
Benché comprensibile la tentazione di immergersi è consigliabile non avventurarsi oltre la riva.

Il Museo di Valentano
Ospita reperti preistorici rinvenuti dai villaggi palafittici sul lago di Mezzano e da altri insediamenti nel territorio

Una sezione è dedicata alle ceramiche medievali e rinascimentali rinvenute in vari butti

Eventi e Sagre a Valentano

5 GENNAIO Befanata
FEBBRAIO Carnevale, mascaronata valentanese con sfilate di maschere e carri allegorici.
MARZO Processione del Cristo Morto, suggestiva processione dove prendono parte oltre cento figuranti.
APRILE Pasquetta, in loc. Villa Fontane, giochi popolari, albero della cuccagna e pic nic.
MAGGIO Fiera elle Merci, antica fiera istituita dai Farnese nel 1461.
LUGLIO AGOSTO: Palio delle Contrade, attrazioni, bancarelle, corteo storico e corsa dei
14 – 15 AGOSTO Festa della Madonna dell’Assunta, festa di ringraziamento e propiziazione del mondo contadino con Tiratura del solco dritto. Offerta dei Ceri (lampioni sormontati da uva e biscotti) e il 14 sera processione con statua policroma del ‘600.
AGOSTO: Ceniamo insieme e Festa del Bujione, vengono allestite lunghe tavolate per degustare specialità del posto tra cui il Bujione, piatto con carne di agnello cotto nei tegami di terracotta.
Festa di San Giustino, con manifestazioni popolari, musiche e balli.

Visite guidate a Valentano
Contatta le Guide Viterbo, visite guidate per tutta la Tuscia

Tel 0761 647044, 3273984629
info@guideviterbo.com
www.guideviterbo.com

Prodotti Tipici di Valentano
Valentano è famosa per i Ceci del solco dritto, prodotto in queste terre fin dal tempo degli Etruschi. Qui si producono formaggi prevalentemente pecorini, salumi, dolci tipici tra cui il rinomato “biscotto di ferragosto”, olio della Tuscia extra vergine di oliva

Cosa vedere nei dintorni

Capodimonte ed il Lago
Gradoli
Canino
Cellere
Piansano
Vulci
Marta

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