Calcata – Turismo

Un piccolo borgo medievale appoggiato su profonde forre ricoperte della verde macchia mediterranea, meta turistica emozionante con curiosità, cose da vedere e da fare per gli amanti degli itinerari esclusivi, artistici e naturalistici

Già nel XIII sec. a.C., come testimonia l’antico insediamento falisco di Narce alle spalle del paese, fu un centro di particolare importanza controllato dai Falisci. Questo popolo, secondo la tradizione, ebbe origini da Haleso figlio di Agamennone, colui che formò il primo insediamento falisco.

I Falisci si insediarono su buona parte del territorio circostante il Tevere per poi inoltrarsi verso i monti Cimini in una terra che prese il nome di Agro Falisco. Nei secoli si assoggettarono più volte alla potenza degli Etruschi, subendone non solo il dominio, ma anche l’influenza artistica, ma si allearono anche tra loro per respingere le invasioni dei Romani

L’acropoli di Narce sorgeva sulla collina dove sono stati ritrovati resti di antichi insediamenti di varie epoche. Da qui si ammira il percorso sinuoso del fiume Treja che solca le profonde forre ricoperte da una fitta macchia mediterranea.
Ciò che rimane di Calcata, è un pittoresco borgo medievale tra i meglio mantenuti della zona, con strette viuzze che si snodano tra piccole abitazioni e vecchie cantine, oggi restaurate ed adibite a simpatici negozi di oggetti d’arte, antiquariato e souvenir.
Con un po’ di attenzione è possibile riscoprire sui muri delle case le antiche finestre, i portali e i famosi profferli medievali, ormai confusi nelle successive ricostruzioni.

Montegelato, vicino a Calcata

Gli abitanti di una volta hanno lasciato il posto ad artisti, scrittori e studiosi che arrivano a Calcata da ogni parte del mondo con l’unico scopo comune di riscoprire quella serenità ormai dispersa. Calcata non offre grandi monumenti, eccetto il castello che attualmente è in restauro, ma tanti piccoli particolari, a volte trascurati, così importanti da rendere Calcata un vero gioiello.

Curiosità

Il Mistero del Prepuzio di Cristo
Tra gli aspetti interessanti di Calcata prevale quello religioso, sembra che nella chiesa parrocchiale fossero conservate fino a qualche decennio fa le reliquie del prepuzio di Cristo e un ampolla d’olio che venne usato per ungere i piedi di Gesù.
Può sembrare inverosimile se non fosse che nel Vangelo Secondo Luca (2,21) si narra veramente della circoncisione.
In quell’occasione, il Bambino, non solo entrò a far parte giuridicamente del popolo ebraico ma ricevette anche il nome di “Gesù” (Dio salva), così come proclamato dall’Arcangelo Gabriele il giorno dell’Annunciazione a Maria (Lc 1,31-33; 2,21).
La festa della Circoncisione fu stabilita il 1° gennaio ma nel 1969 con la pubblicazione del Calendario rinnovato da parte di Paolo VI, la festa assunse la denominazione di Maria Santissima Madre di Dio.

Circoncisione, Pieter Paul Rubens, Chiesa del Gesù – Genova

Con la circoncisione venne asportato un lembo di carne che venne conservato a Roma al Sancta Sanctorum di San Giovanni in Laterano .
Scomparsa durante il saccheggio del 1527, fu miracolosamente ritrovata in una grotta e riportata nella chiesa.
All’inizio rappresentava un modo per accogliere ed aumentare i fedeli, tant’è che si prometteva, a chi si recava a Calcata per venerare la S. Reliquia, l’indulgenza di dieci anni.

Ma di quella reliquia col tempo si è persa memoria e anzi sembra fosse divenuta imbarazzante per il Vaticano, infatti agli inizi del ‘900 ne aveva proibito la venerazione, pena la scomunica.
Comunque, questa reliquia sembra fosse esistita veramente a Calcata fino al 1983, quando il parroco Don Dario Magnoni denunciò il furto, almeno secondo le cronache.
La reliquia, secondo indiscrezioni, sembra non fosse conservata nella chiesa, tantomeno in una cassaforte o in un ambiente protetto sotto chiave, ma semplicemente riposta in una scatola nella casa del parroco.

Che fine ha fatto la reliquia? E’ stata veramente trafugata o il parroco ha ricevuto ordini dall’alto di cancellarne la memoria?

Non lo sapremo mai, ma una visita a Calcata vale la pena. Lungo le viuzze si aprono spesso suggestivi panorami sulla valle a volte preceduti da archi e da antiche scale scavate nel tufo.
Nel Territorio del Comune di Calcata, e quello di Mazzano Romano, è stato istituito il Parco Suburbano Valle del Treja, una zona protetta di rara bellezza e di grande valore storico-naturalistico.

Eventi e Sagre

24-31 DICEMBRE PRESEPIO CON STATUINE, fino al 6 gennaio.

Come arrivare a Calcata

In auto
da Roma GRA: uscita Cassia (bis) Veientana, Superare uscita per Campagnano e voltare a destra per Mazzano Romano e seguire le indicazioni per Calcata.
Oppure Via Flaminia direzione Civita Castellana seguendo le indicazioni per Calcata.
Da Viterbo, seguire la SS Cassia sud o la panoramica Cassia Cimina, superare Monterosi direzione Roma ed uscire a Mazzano Romano-Campagnano seguendo le indicazioni per Calcata
Autostrada, da sud o da nord, A1 uscita magliano Sabina, prendere per Civita Castellana e seguire la Via Flaminia dir. Roma seguendo le indicazioni per Calcata

Visite guidate a Calcata
Per visite guidate contattate Guide Viterbo, Guide Ufficiali per Viterbo e la Tuscia
Visite guidate per gruppi di ogni età e lingua, scuole ed individuali

Tel 0761 647044, 327 3984629
www.guideviterbo.com

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